GRANDE FESTA ALL’I.C. “PIETRO MARIA ROCCA” PER LO SPETTACOLO FINALE “L’ISOLA PLURALE“

GRANDE FESTA ALL’I.C. “PIETRO M. ROCCA” PER LO SPETTACOLO FINALE “L’ISOLA PLURALE”

Avatar utente

Personale scolastico

Docente

0

Una giornata davvero indimenticabile quella vissuta mercoledì 5 giugno alla P. M. Rocca, dove il cortile interno dell’Istituto ha fatto da suggestiva cornice allo spettacolo conclusivo del Progetto “L’Isola plurale”.

Un’occasione speciale per omaggiare la nostra amata terra, che ci fa ridere, ma anche piangere, sognare, ma che ci riporta alla cruda realtà in un crogiolo di emozioni infinite.

Filo conduttore dell’intero spettacolo è stato il testo di G. Bufalino, grande conoscitore della Sicilia e della sicilianità, che scriveva che la Sicilia soffre di un eccesso di identità.

 

Hanno calcato la scena i piccoli alunni della scuola dell’Infanzia, della Primaria e i grandi della scuola Secondaria per raccontare questo cubo di rubik che è la Sicilia, un blocco unico dalle molteplici facce: quella che ha dato i natali a grandi scrittori quali Pirandello, Bufalino, Consolo e Tomasi di Lampedusa e che ha reso illustre la poesia d’amore in lingua volgare grazie alla “Scuola poetica siciliana” sorta alla corte di Federico II, ma anche quella nera, oscura della Mafia, combattuta da tanti uomini e donne delle Istituzioni e non solo che hanno sacrificato la loro vita per costruire un mondo più giusto e più libero.

 

Le evocative interpretazioni dei nostri “attori”, le travolgenti coreografie del corpo di ballo, i coinvolgenti brani musicali eseguiti dall’orchestra e dal coro (Cocciu d’amuri, Cu ti lu rissi, I cento passi, Centro di gravità permanente, Cavalleria rusticana, Musica leggerissima) hanno incantato, senza un attimo di respiro, il folto pubblico assiepato, che ha dispensato applausi scroscianti in tripudio di emozioni che hanno illuminato la scena.

Questa didattica partecipativa e motivante è riuscita a valorizzare le capacità e le competenze di ognuno, diffondendo allo stesso tempo la conoscenza e l’amore per la musica e il teatro.

 

Una celebrazione straordinaria che ha reso onore a chi, con passione e dedizione, ha trasformato l’arte e la bellezza in uno strumento di condivisione, di unione e di crescita non solo culturale ma anche umana.

 

L’arte e la cultura rimandano ad un concetto di bellezza che serve a fornire all’uomo strumenti migliori per la convivenza sociale e civile (Giuseppe Tornatore)